10 principi su cui si basa la visione del WeSING studio.
Liberamente ispirata al M° G. Marchesi.
1) L’insegnante di canto è un mestiere o meglio ancora un servizio, un ministerium;
2) La voce umana è il suono dell’anima di una persona: imparare ad ascoltarla con
attenzione aiuta a comprenderne i bisogni;
3) La legge dell’insegnante di canto è la voce del suo allievo e lo sviluppo della sua
funzionalità tecnica ed espressività umana;
4) Ai diversi gradi di esperienza e conoscenza corrisponderanno tre figure:
l’insegnante, l’allenatore ed il Maestro; per raggiungere questi traguardi, l’insegnante di canto dovrà impadronirsi della tecnica vocale, della competenza musicale ed aver fatto pratica in ognuno di questi campi;
5) Per arricchire il proprio insegnamento, un elemento importante di una voce è la sua naturale cadenza dialettale: dal modo di parlare di una persona, e di conseguenza dalle sue origini, si può spesso intuire il tipo di vocalità;
6) Lo studio delle culture musicali di altri paesi può contribuire a formare una conoscenza più ampia dell’arte del canto e del suo insegnamento;
7) La capacità di un insegnante di canto poggia su tre pilastri: conoscenza dello strumento, musicalità ed empatia umana;
8) La tecnica è l’uso appropriato, controllato e non distruttivo degli strumenti vocali più adatti all’allenamento che si sta facendo eseguire;
9) La preparazione di un repertorio richiede l’abilità tecnica dell’allievo di affrontarne le note e la sua abilità interpretativa di esaltare il lavoro del compositore;
10) Non esistendo una verità assoluta, ogni insegnante di canto serio e preparato potrà portare qualcosa di positivo nello sviluppo di una voce, senza pensare che la sua è la tecnica perfetta, e sempre con la consapevolezza che la voce umana, così come l’intero universo, è in continuo cambiamento, e che la cosa più importante è il saper ascoltare;
Il decalogo dell’insegnante di canto